XPLORA: IT'S A REAL WORLD ?
Anch'io, seguendo l'evoluzione dei tempi, e anche per essere a "la page" (riconosciamocelo), ho aggiunto al mio computer un bel CD Rom, e da fissato di musica quale sono mi sono subito lanciato alla scoperta dei vari CD musicali che da un po' di tempo a questa parte sono usciti. Ho iniziato il mio viaggio interattivo con Peter Gabriel ed il suo "Xplora 1: the Peter Gabriel's secret world", che è stata la prima uscita in campo musicale e devo dire che resta anche una delle migliori. Il CD ha naturalmente un occhio di riguardo per l'ultimo disco di Gabriel, "Us", di cui sono visibili tutti i testi ed i video; si può poi andare a consultare tutti i dischi solisti di Peter (per coloro che non li conoscessero), oppure fare una giratina per gli studi di registrazione della Real World, sbirciando le sessioni in corso e con la possibilità di potersi anche sedere al mixer.
Fino a qui tutto nella norma, la parte più interessante è però senz'altro quella che riguarda gli artisti della Real World, l'etichetta di musica etnica fondata da Gabriel. Potete iniziare dando un'occhiatina al "Womad Festival", dove sui diversi palchi si esibiscono i vari artisti, per poi andare a scoprire e provare alcuni tra gli strumenti più strani usati dai musicisti e infine accedere alla discografia dell'etichetta, con notizie e piccoli assaggi di ogni disco. E qui, se non conoscete ancora nessuno di questi straordinari artisti, vi si aprirà un nuovo mondo tutto da esplorare.
Tutti i continenti sono rappresentati, ogni disco ha motivi di interesse, può piacere o meno a seconda dei gusti personali, ma in ogni caso non c'è mai alcuna caduta di tono.
Partendo dall'Europa, e quindi da gusti più simili ai nostri, ci sono due esempi di buona musica irlandese: il primo "Music at Matt Molloys" registrato dal vivo in questo tipico pub irlandese, con tutto un susseguirsi di scoppiettanti gighe e reels; il secondo, "Lament", contenente 14 arie di solisti.
In Inghilterra troviamo la voce della cantante di origini asiatiche SHEILA CHANDRA, che in "Weaving my ancestors voices" esplora territori musicali ancestrali con varie influenze, dalla musica indiana a quella spagnola eleggendo spesso la propria splendida voce a strumento.
A proposito di belle voci da ascoltare anche MARI BOINE PERSEN, che in "Gula gula" dà voce alla comunità lappone da cui proviene.
Dalla Russia arrivano i pazzerelloni del TEREM QUARTET; formatisi nel 1986 a Leningrado, dove avevano appena terminato gli studi classici al Conservatorio; hanno registrato due dischi per la Real World in cui, oltre ad eseguire proprie composizioni, si divertono a reinterpretare a modo loro sia pezzi classici che temi popolari e melodie tzigane; gli strumenti son acustici e caratteristici dei loro luoghi: dall'accordion alla domra (specie di liuto), al basso balalaika.
Dalla Russia all'Asia il passo è breve, ecco allora dal Turkmenistan i fantastici ASHKABAD che in "City of love" usano i loro strumenti tradizionali per scivere vibranti pagine di musica folk del loro paese.
Dalla Cina, più precisamente dalla Mongolia, arrivano invece i GUO BROTHERS & SHUNG TIAN; in "Yuan" spaziano da antichi pezzi cinesi a composizioni più moderne, anche se sempre di impronta popolare; sono perfetti per addentrarsi nelle intriganti melodie di questo meraviglioso paese.
Spingendosi verso il Pakistan possiamo ascoltare quello che è sicuramente l'artista più famoso della Real World, e che proprio grazie agli ormai numerosi albums che ha inciso per questa etichetta, ha visto riconosciute le sue immense doti vocali: si tratta naturalmente dell'enorme (in tutti i sensi) NUSRAT FATEH ALI KHAN, esponente di punta della musica Qawwali, musica devozionale Sufi; partito da canti di origine prettamente religiosa si è poi spinto sempre più verso territori contaminati, e può ormai contare numerose collaborazioni con i più bei nomi del mondo rock, dai Massive Attack a Eddie Vedder dei Pearl Jam, fino alla chitarra ambient di Michael Brook, con cui ha appena pubblicato "Night songs".
Dall'India arriva il duo K SRIDHAR & K SHIVAKUMAR; in "Shringar", con il loro violino e il sarod (un complesso strumento a 25 corde), uniscono le influenze Carnatiche e Indu della musica indiana. Musica indiana ben rappresentata anche da U SRINIVAS, che è riuscito a costruire un bel disco di musica carnatica con uno strumento pressochè ignorato in quelle terre: il mandolino.
Spingendosi ancora verso climi e musiche più calienti ecco la scoppiettante ORQUESTA REVE, tipica formazione da ballo cubana, che in "La explosion del momento" ci permette di scatenarci al suono indiavolato dei loro strumenti.
Altri ritmi ballabili arrivano dalla Colombia con TOTO' LA MOMPOSINA con "La candela viva".
Anche gli Stati Uniti sono rappresentati, e bene, dagli HOLMES BROTHERS ed il loro "Jubilation", intrigante miscuglio di spirituals, musica gospel e blues.
Naturalmente però il continente più rappresentato è l'Africa, vera fucina di potenziali stars, con i più svariati tipi di musica che provengono da questa terra con delle potenzialità ancora tutte da scoprire.
Alcuni di questi artisti, anche grazie alla collaborazione ai dischi solisti di Gabriel, hanno ormai raggiunto anche una certa notorietà; è il caso di PAPA WEMBA, artista zairese divenuto ormai una guida per tanti altri artisti del suo paese, quali TABU LEY, autore anch'esso di un bel disco omonimo.
Influenze zairesi e di musica matimilia le troviamo anche in REMMY ONGALA, star della musica tanzaniana, secondo per notorietà, nel suo paese, solo al presidente della repubblica. Il suono fluido della sua chitarra africana lo potete ascoltare in "Songs for the poor man".
Altro artista assurto alla ribalta è l'ugandese GEOFFREY ORYEMA, esiliato dopo aver perso il padre durante la dittatura di Idi Amin, ha allargato i propri orizzonti musicali, e dopo "Exile", nel recente "Beat the border" ha inciso anche pezzi cantati in inglese e si è fatto accompagnare da musicisti francesi confezionando uno dei dischi più accessibili e musicali di tutto il catalogo Real. Se vi piacciono le sonorità dell'ultimo Gabriel non potrete farne a meno.
Altri artisti che si sono accostati al pubblico occidentale, coinvolgendolo nei loro ritmi, sono i FATALA; originariamente famiglia religiosa, lasciarono la Guinea alla fine degli anni '60, traversando vari paesi africani ed europei prima di approdare a Parigi. Accolti come pionieri delle percussioni africane si sono fatti subito apprezzare con i lori delicati ritmi ballabili nel loro "Gongoma times".
Dal Burkina Faso arrivano i FARAFINA, formatisi nel '78 hanno in Mahma Konato uno dei migliori suonatori di "balafon", una sorta di xilofono ancestrale; lo potete apprezzare nel loro "Faso denai".
Dal Madagascar ecco ROSSY, che in "Island of ghosts" cattura lo spirito della musica del suo paese, sintetizzando perfettamente i molti linguaggi musicali delle differenti tribù.
Dal Mozambico arrivano i GHORWANE, che in "Majurugenta" sviluppano temi politici e sociali e MAMA MOSAMBIKI che invece, oltre ad affrontare temi sociali, scrive anche splendide canzoni d'amore coniugando le molte influenze della musica africana con ritmi arabi ed un delicato tocco di chitarra portoghese.
Andando più specificatamente su ritmi mediorientali, ecco due degli ultimi acquisti dell'etichetta: si tratta degli algerini ABDEL ALI SLIMANI con "Mraya" e ABDELLI con "New moon", piu ritmato il primo, in cui si sente anche lo zampino di Jah Wobble, più riflessivo il secondo; entrambi splendidi dischi.
THE MUSICIANS OF THE NILE arrivano invece (indovinate un po' ?) dall'Egitto e in "Luxor to Islam" creano ritmi indiavolati con le loro percussioni ed i loro strumenti a fiato.
Infine dal Marocco ecco HASSAN HAKMOUN; in "Trance" riesce perfettamente a coniugare i ritmi tradizionali della sua terra con le ultime tendenze della musica occidentale.
Bene, il giro del mondo è finito, ma basta un clic sul mouse o reinserire uno di questi magnifici dischi nel lettore CD ed ecco che, come per magia, si riparte.
I ZIMBRA