NON SEMPRE L’ERBA DEL VICINO E’ PIU’ VERDE
INTERVISTA AI “BAUSTELLE”
Allora, tanto per cominciare prendete un pizzico di melodie
sixties con qualche speziatura psichedelica, poi aggiungete un po’ di new
wawe anni ’80 con qualche suono sintetico, abbondanti dosi della migliore
canzone d’autore sia nostrana che francese, qualche spruzzo di colonne
sonore, amalgamate bene con voci sia maschili che femminili, e naturalmente
con un po' di chitarre e tastiere: quanto basta. Dimenticavo: condite alla
fine il tutto con dei bei testi con aromi di problematiche e pruriti adolescenziali.
Ecco, forse avrete una lontana idea del sapore che ha
il disco d’esordio di uno dei più promettenti gruppi italiani venuti
alla ribalta quest’anno: quel “Sussidiario illustrato della giovinezza”
che ha catapultato il nome dei Baustelle dall’anonimato alle colonne delle
più importanti riviste musicali, fino alla consacrazione di Faenza,
dove, nel corso del Meeting delle Etichette Indipendenti, i nostri hanno
ricevuto il riconoscimento quale miglior disco d’esordio dell’anno.
Per chi vi scrive il primo ascolto di questo gruppo è
stato un vero colpo di fulmine: finalmente un disco italiano che riusciva
a suonare fresco e spontaneo, senza tutti quelli orpelli ed appesantimenti
che spesso rovinano le produzioni nostrane; un suono pop nel miglior senso
della parola, leggero ma non banale, intelligente e per niente scontato.
Quando poi ho visto la provenienza di questi ragazzi la sorpresa è
stata ancora maggiore: Montepulciano. Ma come, mi sono detto, io che vado
sempre alla ricerca di qualche suono nuovo e non scontato, che compro dischi
di gruppi assurdi provenienti da posti altrettanto assurdi, solo per sentire
mezza nota diversa dal solito, avevo all’uscio di casa questo gruppo e
non ne avevo mai sentito parlare? Non solo, ma approfondendo la cosa, vengo
addirittura a sapere che qualche componente era stato addirittura
socio del Circolo SingSing.
A questo punto è naturale che mi sia venuta la
voglia di scambiare qualche opinione con loro; quello che mi interessava
maggiormente non era tanto discorrere sul suono del loro disco (niente
di meglio dell’ascolto), quanto sapere come si può riuscire, partendo
da un realtà provinciale come quella in cui viviamo, arrivare a
certi livelli, a che prezzo e da quali basi di partenza. Quello che segue
è il risultato. Se poi la lettura dell’intervista e soprattutto
l’ascolto del loro cd vi stimolassero, potete approfondire la loro conoscenza
collegandovi al loro sito: "www.baustelle.it", anch’esso originale, coloratissimo
e molto ben fatto o andandoli a conoscere di persona, per esempio in occasione
del loro prossimo concerto fiorentino al Flog il 25 Gennaio.
Siete sempre riusciti a suonare senza grossi problemi
? Voglio dire come è andata con le famiglie (genitori ecc.) e nel
reperimento di luoghi adatti per prove e concerti?
(Francesco) Il vantaggio di suonare in provincia è
quello di avere a disposizione molti più spazi possibili (per le
prove, intendo); la nostra vecchia sala prove era una casa colonica leopoldina
abbandonata nel profondo della valdichiana: costo zerolire... famiglie
e genitori ancora ci sopportano.
Ascoltando il vostro disco vengono a galla tutta
una serie di citazioni che spaziano da certa musica "leggera" per arrivare
all'exotica, passando per la musica francese (il grande Gaingsbourg) fino
ad arrivare al rock ed a certe sue derivazioni quali la musica psichedelica.
Ma voi che musica ascoltate e quali sono i vostri generi e dischi preferiti?
(Francesco) Personalmente, ascolto molta musica vecchia
(soprattutto anni 60 e 70): cantautori italiani e francesi, musica da film,
musica brasiliana... fra le cose recenti spazio davvero a 360°: mi
piace l'elettronica (Mouse on mars, Lali puna), il rock'n'roll citazionista
ultra grezzo (Make-up, John Spencer blues explosion), il pop leggero e
finto-leggero (High llamas, Stereolab, Belle & Sebastian, Air....)
la lista è lunga.
(Fabrizio) Mi sentirei di aggiungere The Smiths, The
Beach Boys, David Sylvian, molta musica contemporanea-minimalista (Nyman,
Reich, Glass) e l’house di questi ultimi anni.
Quale è stato il vostro percorso per arrivare
alla pubblicazione del disco, come è nato, qual'è l'iter
per arrivare alla pubblicazione? Basta essere bravi? So che avete aspettato
molto tempo con il disco già fatto...
(Fab) Il percorso è lungo e richiede grande pazienza,
dedizione e convinzione nelle proprie capacità. Nel nostro caso
dopo l’interesse generale suscitato da un demo siamo stati messi sotto
contratto dalla BMG-Ricordi Edizioni, poi è seguito l’accordo con
Baracca&Burattini. Una volta terminate le registrazioni per il disco
è iniziata un’ulteriore trafila per trovare un accordo di distribuzione
valido. Alla fine è stata la Edel ad impegnarsi in tal senso, ma
naturalmente tutto questo ha fatto passare parecchio tempo fra incisione
e pubblicazione.
Seppure il vostro tipo di "suono" non sia affatto
ostico, ma anzi sia abbastanza radiofonico, in giro non vi si sente affatto,
nessuna radio che vi degni. Perchè?
(Fab) Questa domanda richiederebbe forse un’analisi a
sé; in Italia la situazione dei network radiofonici è del
tutto statica e bloccata. Si tratta di un circolo vizioso fra classifiche,
radio commerciali e discografia, ed all’orizzonte non si vedono grossi
cambiamenti. E’ dunque assai difficile per un disco indipendente come il
nostro (sebbene con buona attitudine pop) avere airplay, se non nelle radio
del circuito alternativo (Radio Popolare, ecc.) oppure in occasioni sporadiche
(ci è capitato di avere dei passaggi su RadioRai per esempio). Speriamo
di poter migliorare questa situazione con il prossimo disco
Quanto vi sentite cambiati dall'inizio della vostra
avventura e quanto saresti disposti a cambiare per il successo?
(Fra) Sono molto più giovane adesso... per il
successo sono pronto a mettere in discussione tutto, tranne le mie
idee, pulite o sporche che siano.
Riuscite ancora a gestire tutta la vostra attività
da un paese come Montepulciano o sentite la necessità (o il bisogno)
di spostarvi in un luogo più grande e ricettivo?
(Fra) Da indie band, si può ancora lavorare bene
a Montepulciano...
So che siete di ritorno da Faenza, dove avete ricevuto
il premio per il miglior disco d'esordio dell'anno, come è andata,
quali sensazioni avete vissuto e come vi sentite nel calderone della musica
italiana attuale?
(Fra) A Faenza è stato bellissimo. dobbiamo ringraziare
tutti i pazzi che sono venuti a vederci appositamente (anche da molto lontano!),
e che cantavano le canzoni sotto il palco... veramente emozionante. per
quanto riguarda il calderone, mi sento, nel bene o nel male, un po' pecora
nera... sono poche le band italiane che mi piacciono veramente... a livello
underground, le uniche cose veramente positive degli ultimi tempi sono
Virginiana Miller, Laghisecchi, Julie's haircut, Lova e un nuovo
misterioso gruppo (ancora a livello demo) che si chiama Lotus.
(Fab) Condivido le impressioni su Faenza ed anche le
critiche a gran parte del panorama italiano attuale; del resto anche fra
le cose viste a Faenza sinceramente niente mi ha colpito in maniera particolare.
Secondo me manca la capacitaà di affrontare e trattare la materia
pop.
Adesso con internet non ci sono grossi problemi
a reperire dischi, ma prima da Montepuciano dove vi rivolgevate per
approvvigionarvi di musica?
(Fra) A Montepulciano non esistono negozi di dischi...
se vuoi dei buoni negozi devi andare ad Arezzo o Perugia, neanche poi così
distanti da casa.
(Fab) Mi sono stati molto d’aiuto gli amici durante l’adolescenza,
poi alternavo gli ordini per corrispondenza agli acquisti presso Camarillo
Dischi a Praia a Mare (mio paese di provenienza); ma non posso non citare
i fertili ascolti resi possibili dal Sing-Sing nella mia permanenza senese!
Cosa pensate della musica su internet (napster,
ecc) e del problema dei diritti d'autore? Si può trovare una soluzione
che soddisfi tutti?
(Fab) Come per quella sulle radio, anche questa è
una domanda da un milione di dollari; personalmente, seguo con molta attenzione
il fenomeno da anni, e sono convinto che il esso inciderà profondamente
nel mutamento dell’attuale diritto d’autore, cosi come nella stessa produzione-fruizione
della musica. Non è possibile fare previsioni temporali, ma direi
che fra il 2005 ed il 2010 si potrebbero verificare cambiamenti di notevole
peso. Per quanto riguarda il fenomeno MP3-musica gratis, l’Italia è
ancora marginalmente interessata a causa dei ritardi di sviluppo, e gli
stessi discografici non sanno che pesci prendere!.
Dal punto di vista qualitativo secondo me c’è
ancora molto da migliorare (parlo della qualità sonora delle canzoni
che si trovano in giro), e non vorrei che si venisse a creare una generazione
di utenti abituati a una qualità medio bassa del prodotto (sarebbe
un bel paradosso, nel pieno delle rivoluzioni tecnologiche, avere un orecchio
che non distingue più un mediocre mp3 a 128 Kbps da una buona incisione!).
Allo stato attuale la soluzione più interessante
per mediare gli interessi degli artisti, della discografia e degli utenti,
mi sembra essere quella dell’abbonamento (subscription). In pratica l’iscrizione
ad un servizio continuativo (che può fornire materiale audio, news,
ecc.) senza limitazioni, in cambio di una cifra forfettaria (e naturalmente
dei dati dell’utente, che fanno tanto gola al direct marketing). Questi
introiti vengono poi redistribuiti all’artista interessato, alla casa discografica
ed eventualmente al sito che offre il servizio.
A quando un nuovo disco, e che suono avrà
?
(Fra) Stiamo già lavorandoci, e avrà un
suono morricone-celentano-mouseonmars...
(Fab) ...E molto altro, il tutto rivisto in chiave Baustelle,
naturalmente!! Sarà l’odissea pop del 2001....
IZIMBRA