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La signorina Polly, almeno per ora, può dormire sonni tranquilli; il suo ultimo CD continua ad essere il più usato dal mio lettore, la sua fugace apparizione in Italia ha confermato, ce ne fosse stato bisogno, che la ragazza ha talento; anche il gruppo che la supporta gira al massimo, tanto che anche i pezzi più vecchi sono stati, dal vivo, rilucidati a nuovo ed hanno brillato di nuova luce (per chi non mi avesse seguito nel numero scorso o non fosse troppo dentro alle cose musicali, mi riferisco a "To bring you my love" di P.J.HARVEY).

Intendiamoci, dischi ne sono usciti a bizzeffe (siamo nel pieno della presentazione della collezione primavera - estate), ma cose veramente buone... mah !!??!!

Iniziamo dall'ennesimo miracolo del rock'n'roll: "Soma city" di KEVIN SALEM. Perchè miracolo? Perchè forse solo nel rock accade che chi ha qualche storia da raccontare e sa appena strimpellare una chitarra può ritrovarsi a raccontarla in mezzo mondo; intendiamoci, non voglio con questo dire che il buon Salem non sappia suonare... tutt'altro; semplicemente che se non fosse riuscito a registrare questo pugno di canzoni probabilmente avrebbe continuato ad essere il protagonista delle piccole storie di insofferenza quotidiana che canta nelle sue canzoni, ed invece chissà... potrebbe diventare famoso... o forse ripiomberà nell'anonimato dopo un attimo di notorietà; il mondo del rock è pieno di queste storie. Intanto godiamoci questo CD suonato senza tanti fronzoli, con pezzi duri alternati a ballate solo apparentemente più dolci, si parla sempre prevalentemente del disagio del vivere; insomma tutto come mille altre volte in passato, ma... ancora una volta funziona.

Restando nel campo dei "losers", una segnalazione per il nuovo disco di CALVIN RUSSELL: "Dream of the dog". Il discorso fatto per Kevin Salem calza a pennello anche per il buon Calvin, stessa vita salvata forse dal rock, stessa atmosfera nelle canzoni: chitarra-basso-batteria e vai giù duro con il solito 4/4 che però ancora una volta ti fa sobbalzare dalla sedia, ti fa battere il piedino a tempo e ti mette in moto il cervello all'inseguimento di una voce che ti racconta le sue sensazioni, che però sono forse anche le tue.

Velocissima segnalazione, per concludere il reparto "rock classico" per il nuovo gruppo nato dalle ceneri degli Uncle Tupelo. Nome breve: WILCO; titolo sbillino: "A.M.", suono ancora una volta rigorosamente in 4/4 con echi più o meno lontani (Creedence, Neil Young, ecc.): non male comunque.

Per il settore più "trendy" potrebbe invece andare bene il nuovo TEENAGE FANCLUB dal titolo "Grand Prix", anche se poi ascoltando appena un po' anche qui viene a galla il "classico"; almeno a me il suono delle loro Rickenbaker ricorda tanto i vecchi Byrds, nel complesso comunque il disco si ascolta volentieri e scorre via veloce. Un'unico dubbio mi assaliva durante l' ascolto: tra vent'anni chi si ricorderà dei Teenage Fanclub?

Chi volesse avere un piccolo "Bignami" di tutti gli stili musicali possibili, non deve far altro che procurarsi "Wowee Zowee", nuovo lavoro dei PAVEMENT. C'è veramente di tutto, si va dall'hardoce al country, passando dal blues al pop e chi più ne ha più ne metta. Intendiamoci, anche qui il risultato non è affatto disprezzabile; comunque da qui ad affermare che i Pavement sono il miglior gruppo americano (come qualcuno ha avuto il coraggio di scrivere) ...

Chi si è preoccupato di riportare a galla vecchie chicche ormai dimenticate, o forse mai conosciute, è ELVIS COSTELLO, che con il suo nuovo "Kojac Variety" ha voluto rendere omaggio alle canzoni con cui è cresciuto. Chi comunque ascoltasse il disco senza sapere che si tratta di covers potrebbe benissimo pensare a composizioni di Costello, tanto è riuscito a personalizzare i vari pezzi ed a rendere omogeneo il tutto.

Riprendiamo la via di casa segnalando il nuovo CD dei FLOR (ex Flor de Mal) dal titolo "Aria"; buon lavoro, anche se il sottoscritto preferiva forse il precedente "Re-visioni"; i pezzi sono tutti di ottima fattura, i testi stavolta tutti in italiano, però in alcuni momenti ho l'impreesione che si si sia voluto alleggerire un po' troppo il suono, a differenza del precedente, in cui si faceva notare la presenza di alcuni componenti dei R.E.M., comunque... fossero tutti di questo livello i dischi pubblicati in Italia.

Altra uscita degna di segnalazione è il nuovo lavoro di DANIELE SILVESTRI: "Prima di essere un uomo". Si sente che il buon Daniele è cresciuto ingurgitando massicce dosi di Battisti, Baglioni e compagnia (leggasi cantautori) bella, ascoltatevi in proposito la curiosa "Amarsi cantando" sul disco d'esordio dell'anno scorso; ha saputo però filtrare il tutto con un linguaggio e soprattutto dei ritmi al passo coi tempi, creando un pout-pourrì altamente godibile. Vi consiglierei anche di ridare un'ascoltatina al suo primo disco, intitolato semplicemente con il suo nome, come ogni esordio che si rispetti; forse alla sua uscita non aveva avuto il rilievo che si meritava, secondo me è però forse ancor più equilibrato di questo nuovo, ma il nostro non era ancora assurto agli onori televisivi. Solo una domanda: ma che ci incastrava all'ultimo Sanremo? Della serie saranno famosi?

Ciao al prossimo mese.

I ZIMBRA