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Siamo ormai, e finalmente, giunti all'inizio dell'estate, tutti presi nell'organizzare vacanze più o meno esotiche, con le valigie stracolme di costumi, olii solari, palette, secchielli ed i nostri fidi walkman con le ultime novità. Vediamole, allora, le ultime uscite prima della pausa estiva.

Vorrei iniziare con un disco nato per caso, e che forse proprio per questo suona così spontaneo e genuino; si tratta di "Jammin' with Edward" del grande RY COODER con il pianista NICKY HOPKINS e tre pietre rotolanti (MIKE JAGGER, CHARLIE WATTS, BILL WYMAN).

Il tutto non è altro che la fedele registrazione di una mezz'oretta in cui i nostri, aspettando l'arrivo di Keith Richard durante la registrazione di "Let it bleed" degli Stones, ingannano l'attesa strimpellando (ma che bello strimpellare). Il buon Ry guida le danze con la sua magica chitarra, ben coadiuvato dal piano di Hopkins, mentre gli Stones si limitano a fare da gregari lasciandosi andare in improvvisazioni, divertissement e riproposizioni di vecchi brani. L'atmosfera è magica e non finiremo mai di ringraziare il tecnico del suono che aveva avuto l'accortezza di lasciare i microfoni accesi. Un'unico rimpianto: anche se questo disco è nato proprio per la sua assenza, sarei stato curioso di sentire cosa sarebbe venuto fuori se fosse stato della partita anche la chitarra "maledetta" di Keith Richards.

Un consiglio: non perdetevi il prossimo concerto a Pistoia Blues (4 Luglio) di Ry Cooder in compagnia di David Lindley e dei rispettivi figli: sono sicuro che ne vedremo delle belle !

Altro disco, a suo modo strano, è "Low budget" di tal HANK SHIZZOE; ascoltando infatti il CD senza leggere le note che lo accompagnano ci ritroviamo in atmosfere prettamente americane; bar fumosi, strade polverose, tanto blues nel cuore; tocchi di chitarra che ricordano vagamente Mark Knopfler e voce strascicata alla J.J. Cale; poi prendiamo il libriccino dalla bella confezione in cartone del CD (stile vecchio LP) e cominciano le sorprese: Shizzoe è infatti svizzero e il disco è stato registrato in Germania, insomma quanto di più lontano si possa immaginare dalle atmosfere evocate dalla musica. Ciò non toglie che il CD sia comunque uno dei più gustosi usciti ultimamente e, una volta inserito nel lettore, si ascolti di getto dalla prima all'ultima nota senza avere il coraggio di interrompere le magiche atmosfere anzidette.

Altra buona novità è l'ultima fatica dei PRIMUS, col solito titolo strano di "Tales from the punch bowl", come strani e surreali sono i personaggi che popolano i loro dischi e come, tutto sommato strana è la loro musica, che girovaga tra gli stili più disparati, con il potente basso di Les Claypool che si erge su tutto. Una miscela di stili che contribuisce comunque a formare uno dei suoni più stimolanti in circolazione, peccato non poterli vedere ad Arezzo Wave, come era invece programmato.

Passiamo al ritorno di due reduci del "Pasley Underground". KENDRA SMITH si rifà viva dopo diversi anni con l'ottimo "Five ways of disappearing", atmosfere quasi sempre rilassate e dilatate, belle ballate con echi Velvettiani e gran lavoro di tastiere. Un po' meno convincente è la nuova uscita di DAN STUART dal titolo "Can o worms", anche qui ballate sul tradizionale con grande dispiego di chitarre acustiche, ma il tutto risulta un pò troppo moscio; sono purtroppo ormai lontani i tempi dei grandi Green on Red.

Per i "pomicioni" vorrei consigliare "Forever blue", nuovo lavoro di CHRIS ISAAK, che ormai riscrive la solita canzone dal disco di debutto; voce suadente, pochi accordi di chitarra e poco più; il bello è che, tutto sommato, la cosa continua a funzionare ed il tutto si continua ad ascoltare con piacere.

Visto che poi da cosa nasce cosa, per i suddetti tipi consiglierei di proseguire l'ascolto con il mini CD di ANITA LANE "The world's a girl", che si segnala per la partecipazione, in due pezzi, di NICK CAVE, con il quale l'Anitona reinterpreta, tra l'altro "I love you... nor do I", che non è altro che la versione inglese,se possibile ancora più spinta dell'originale francese, di quel sex hit per eccellenza che era "Je t'aime... moi non plus" di Serge Gainsbourg.

A proposito di SERGE GAISBOURG vi voglio segnalare l'uscita di un doppio CD antologico: "De gainsbourg a gainsbarre". Personaggio eclettico, regista, attore e più che musicista gran conoscitore e cavalcatore di tutte le tendenze musicali, Gainsbourg è purtroppo scomparso qualche anno fa; questa raccolta ben fotografa il personaggio e più per il valore musicale in sé si fa apprezzare per le intuizioni del "personaggio" Gainsbourg, si passa da canzoni costruite sui ritmi più in voga al momento (ora reggae, ora disco, ecc.) a duetti, soprattutto sexi, con la moglie Jane Birkin, con Brigitte Bardot per finire all'incesto musicale con la figlia Charlotte.

Una piccola affettuosa segnalazione se la merita anche JOAN ARMATRADING, grande voce che credevamo ormai di aver perso per sempre. Con una sequenza micidiale di grandi albums a cavallo tra la fine degli anni '70 ed i primi '80 ci aveva fatto credere di aver trovato una nuova stella, poi si era arenata in una secca creativa preoccupante da cui si risolleva con il nuovo "What's inside". Le canzoni sono finalmente tornate ad essere più corpose, la strumentazione più appropriata, grazie anche alla partecipazione di signori musicisti quali quelli del Kronos Quartet, di Tony Levin, Manu Katché, eccetera; la voce della Armatrading torna così a brillare di nuova luce. Bentornata.

Concludiamo segnalando una serie di buone uscite di casa nostra. Innanzitutto il nuovo lavoro degli ALMAMEGRETTA, quel "Sanacore 1.9.9.5." che si candida come uno dei migliori dischi italiani dell'anno. Gli Almamegretta sono riusciti a fondere in maniera straordinaria la vocalità della tradizione della canzone napoletana con ritmi al passo coi tempi; grande voce quella del cantante Rais, secondo me una delle migliori in circolazione in Italia.

Sempre da Napoli giunge il nuovo CD di DANIELE SEPE "Spirito mundi". Anche qui fusioni tra generi disparati (dal jazz ai ritmi popolari) con testi impegnati ma non per questo noiosi.

Un pò noiosi rischiano di diventare invece i GANG, che con il loro nuovo "Una volta per sempre", scivolano sempre più verso un suono anonimo e ripetitivo; anche i testi seppur mai banali, sembrano echeggiare cose già dette e risentite.

Virando verso cose più propriamente rock, vi consiglio di dare un'acoltatina al nuovo CD degli AFTERHOURS, "Germi" ed al CD del fuoriuscito dai Massimo Volume UMBERTO PALAZZO, titolo "La vita è facile".

Infine due tributi italiani. Il primo è "Canti randagi", omaggio a Fabrizio De Andrè da parte di gruppi di musica popolare, che reinterpretano i pezzi nei vari dialetti, con risultati quasi sempre interessanti e godibili. Il secondo è "For you", tributo tutto italiano a Bruce Springsteen; è vero che il Boss è unico, ma anche qui ci sono delle versioni che non sfigurano con gli originali.

E' tutto, musica per passare l'estate mi sembra ce ne sia in abbondanza, quindi buone vacanze a tutti.

I ZIMBRA