CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
- Tutto ciò che c'è da ascoltare, riascoltare e acquistare nel "Pianeta Musica" -
E' arrivato il caldo, scuole ed università stanno chiudendo, le ferie sono alle porte, insomma c'è clima di vacanze.
Per festeggiare potremmo organizzare una bella festa, ma una bella festa alla nostra maniera, casinista, rumorosa, con sesso e alcol quanto basta, un bel "pigiama party" per esempio; chi ha visto "Animal house" con il pazzesco "toga party" organizzato dal mai troppo compianto John Belushi, sa già più o meno di cosa si tratta, il toga party non è infatti che una variazionedel pigiama party, con dei lenzuoli indossati a mò di antichi romani al posto del pigiama; tutti gli altri si procurino "Surfers' pajama party" della BRUCE JOHNSTON SURFING BAND pubblicato dalla Del-Fi ed avranno, oltre alla musica necessaria, anche tutte le istruzioni per l'organizzazione. Il booklet del CD contiene infatti tutto l'abbecedario per una perfetta riuscita di un pigiama party: dall'arredamento, alle luci (le vecchie e care lampadine blu e rosse), alle bevande, all'abbigliamento necessario (pigiami colorati). Alla musica pensa Bruce Johnston, che non sarà un gran musicista, ma sa perfettamente come scaldare gli animi, come far scatenare le danze e come, quando serve, rallentare il ritmo così da far abbassare le luci e far avvinghiare i corpi in un lentaccio libidinoso.
Se invece non ve la sentite di rischiare la distruzione della casa da parte di un gruppo di scalmanati in pigiama e preferite un clima più disteso e mondano, niente paura, procuratevi i sei CD della serie "Ultra-Lounge" editi dalla Capitol e divisi in vari capitoli a seconda del genere. Qualunque CD metterete nel lettore sarete comunque investiti da irresistibili motivetti fine anni '50 del genere exotica, oggi ritornato tanto in auge, con tutti i vari protagonisti: da Esquivel a Les Baxter, da Yma Sumac a Julie London, dai Three Suns al John Buzon Trio. Anche qui utilissimi i booklet con, tra l'altro, le dosi per la preparazione dei vari cocktails da servire nell'occasione. Naturalmente qui è d'obbligo l'abito da sera.
Lasciamo i climi danzerecci e passiamo ad altro.
Vorrei segnalarvi due uscite che tutti gli amanti della chitarra non possono trascurare.
La prima è il cofanetto di ERIC CLAPTON: "Crossroads 2". I quattro CD che lo compongono sono niente altro che un monumentale ed imperdibile "Bignami" del rock; il buon Clapton ha al suo attivo alcuni dei pezzi più famosi e conosciuti della storia del rock, pezzi che in questa veste live riescono ancora una volta ad emozionarci, arricchiti e dilatati come sono dai continui assoli di "Slowhand" Clapton; ancora una volta ci lasciamo così trascinare dai riff di "Layla", "Cocaine" (ricordate che è però di J.J. Cale, personaggio che, se non conoscete, dovete assolutamente scoprire), "Lay down Sally", "Have you ever loved a woman" e così via, fino allo stordimento completo di fronte ai 25 minuti venticinque di sfida all'ultimo assolo tra Clapton e Carlos Santana in "Eyesight to the blind / why does love got to be so sad?".
L'altra uscita è il doppio CD "The Miller's tale" di TOM VERLAINE. Verlaine è un personaggio non molto conosciuto dal grande pubblico, le sue origini affondano nel punk americano degli anni '70, nella scena newyorkese che gravitava attorno a quel locale/cunicolo pieno zeppo di talenti che era il CBGB's. Non vi aspettate peripezie tecniche dalla sua chitarra, ma solo suoni acidi, taglienti, psichedelici che però vi trafiggeranno subito il cuore. Questo doppio è costituito da un CD dal vivo con un meraviglioso concerto che ritrae il nostro già in versione solista, e da un altro CD che vorrebbe essere una specie di antologia, arricchita da alcuni inediti, del periodo pre e post Television. Compito alquanto arduo: è quasi impossibile infatti estrapolare un pezzo da ogni suo disco senza fare torto a tutti gli altri esclusi, soprattutto per quanto riguarda i dischi con i Television. Prendete allora questa antologia come una raccolta di bellissimi pezzi che vi serviranno da introduzione ad un mondo delle meraviglie, se solo avrete voglia di andare a ri/scoprire tanti bellissimi dischi: ascoltate, ad esempio "Venus" e sono sicuro che non riuscirete alla tentazione di ascoltare tutto "Marquee moon", uno dei dischi più belli di tutto il rock americano anni '70 e non solo.
Altra buona notizia: sono ancora tra di noi i CURE, dopo che da varie parti si era sentito vociferare di un loro possibile definitivo scioglimento e, quello che sopratutto conta, sono tra di noi con un ottimo disco. In "Wild mood swing" cercano di esplorare nuove situazioni, allargando il loro orizzonte sonoro con varie influenze, come nel singolo "The 13th". A conti fatti però i pezzi migliori sono ancora quelli con il marchio inconfondibile del "suono Cure", quando il ritmo rallenta e viene fuori la voce strascicata e malinconica di Robert Smith, ascoltate ad esempio "Jupiter crash" o la conclusiva, meravigliosa, "Bare".
Veniamo alle note nostrane per segnalare l'ennesimo bel disco del buon Federico Fiumani, alias DIAFRAMMA dal deviante titolo di "Sesso e violenza"; è impressionante la mole di belle canzoni che Fiumani sforna a getto continuo senza che nessuno o quasi se ne accorga; è vero che troppo spesso il suo canto lascia un pò a desiderare, spingendosi verso un urlare che forse vuol solo coprire la mancanza di tecnica, è vero che il personaggio è restio ad ogni compromesso, ma la classe c'è; se solo si convincesse a ricreare un bel gruppo come erano i primi Diaframma, con un cantante che faccia veramente il cantante, son sicuro che i risultati sarebbero immediati; per adesso accontentiamoci di altre dodici bellissime canzoni, che avrebbero potuto anche essere stati altri dodici capolavori.
Infine vorrei segnalare una operazione meritoria che riguarda LUCIO BATTISTI. La discografia del Lucio nazionale è stata martoriata e spezzettata in mille raccolte ed antologie, quasi sempre assemblate senza nesso logico, con il solo scopo di estorcere ancora soldi da una gallina dalle uova d'oro che però non voleva saperne di continuare a farle. Stavolta invece, in questo doppio "I singoli 1966-1972", anche se sempre di raccolta si tratta, la cosa è stata fatta se non altro con più gusto, sono stati infatti assemblati tutti i primi singoli: dai primi poco conosciuti esordi di "Per una lira" fino all'esplosione di "Acqua azzurra acqua chiara" e "Mi ritorni in mente", il tutto arricchito graficamente con le copertine originali dell'epoca. Operazione meritoria, dicevo, che però per dimostrarsi tale dovrà proseguire con la pubblicazione di tutti gli altri singoli pubblicati successivamente, altrimenti si tratterà della solita ennesima fregatura perpetrata ai danni di noi poveri appassionati.
Beh, anche per questo mese è tutto, a risentirci presto e buone vacanze a tutti.
I ZIMBRA