CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
- Tutto ciò che c'è da ascoltare, riascoltare e acquistare nel "Pianeta Musica" -
E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. Sono riusciti a riesumare anche i Cugini di Campagna, con quella vocina insopportabile e altrettanto insopportabili canzoncine che speravamo morte e sepolte insieme a tante altre abominevoli melodie degli anni ’70 ; invece no, ecco che da una delle solite idee del buon Fabio Fazio che ha fatto una trasmissione simpatica con tutto il peggio di quegli anni, è partito un revival delle peggio cose di quel periodo, e francamente di Baglioni che fa un disco con dentro "Heidi", "Pippi calzelunghe" o "Sandokan", avremmo volentieri fatto a meno; il tragico è che c’è anche chi glielo compra.
Allora io, tanto per voler essere alla moda a tutti i costi, vado a riscoprire tra i miei LP polverosi di quegli anni un bel pezzo "disco" di quel periodo : "I will survive" di Gloria Gaynor, e poi, visto che ormai l’ho sul piatto, mi scopro a muovere il piedino anche al ritmo di "Reach out I’ll be there" e "Never can say goodbye", altri cavalli di battaglia della Gaynor, e mi risento subito un po’ John Travolta.
Questa curiosità di andare a risentire "I will survive" me l’hanno fatta venire in realtà i CAKE, quintetto di Sacramento esploso con "Fashion nugget", in cui è contenuta la cover di detto pezzo. Disco non nuovissimo, quello dei Cake, ma che solo ora è arrivato dalle nostre parti ; disco alquanto vario, con canzoni dalle mille influenze, con un suono che sembra quasi svogliato, così come la voce del cantante, ma che è invece curatissimo e sempre godibilissimo.
Comunque vi devo confessare che anche io, che cerco di fare il superiore in questo cose, la mia pecca ce l’ho (d’altronde chi è senza peccato scagli la prima pietra) : ho infatti comperato la colonna sonora di "Big night" (filmetto tra l’altro alquanto simpatico diretto e interpretato da Stanley Tucci e Campbell Scott, in cui si narra la vicenda di due fratelli italiani trapiantati in America alla ricerca di fortuna) solamente perché ci sono due pezzi che mi facevano impazzire di ...udite udite... Claudio Villa. Si proprio lui, il "Reuccio", dopo che tante e tante volte, ai tempi delle varie Canzonissime, avevo preso in giro i miei genitori a cui piaceva tanto, non tanto per la voce, fuori discussione, ma per il repertorio spesso insopportabile per i miei orecchi.
Ed ora come la mettiamo ? La verità è comunque che queste due chicche sono tratte dal primo periodo della carriera di Villa, quando ancora il repertorio non si era incanalato verso certi pezzi spesso ridondanti ; qui gli arrangiamenti sono sobri e mai invadenti, come nel caso di "La strada del bosco", oppure siamo a veri e propri stornelli come negli otto irresistibili minuti di sola voce e chitarra degli "Stornelli amorisi". Anche il resto del disco è comunque divertentissimo : a partire da "Mambo italiano" qui nell’intepretazione di Rosemary Clooney, passando per altri due simpatici pezzi di Matteo Salvatore, per gli orchestrali scitti appositamente per il film da Gary De Michele, per arrivare ad alcuni cavalli di battaglia di Louis Prima, come "Oh Marie" e "Buona sera", tanto per citare i più conosciuti.
Voglio naturalmente sperare che tutti conosciate Louis Prima, in caso contrario correte subito a procurarvi uno dei qualsiasi greatest hits che si trovano a due lire tra le offerte o, meglio ancora, il monumentale "The Capitol Recording", cofanetto tedesco di ben otto CD con tutte o quasi le incisioni del grande Prima, spesso in compagnia della suadente voce della moglie Keely Smith e del prorompente sassofono di Sam Butera. Il suono di Prima, che consumò le pedane dei più famosi locali prima di Las Vegas e poi di mezza America, si spostò gradualmente, nel corso degli anni, dagli inizi jazzistici negli anni ’30 ad un miscuglio di rock’n’roll, rhythm and blues sempre con influenze jazzistiche. I suoi pezzi sono caratterizzati da arrangiamenti spesso esuberanti, azzeccatissimi e irresistibili, in cui rivestono una importanza fondamentale i fiati, la sezione ritmica e dove i testi, quando al canto è lo stesso Prima, sono un miscuglio intrigante di slang simil italo/americano. Ecco allora le irresistibili "Oh Marie", "Buona sera", "Angelina zooma zooma", "Just a gigolo/Ain’t got nobody" e si potrebbe continuare a snocciolare titoli degni di nota per tutto l’articolo ; meglio allora fermarsi e lasciare a voi il piacere della (ri)scoperta di simili e tanti tesori musicali.
Se poi vi piace e vi diverte questo strano genere italo/americano correte a sentire la raccolta appena edita dalla (benemerita) Rhino dal titolo esemplificativo di "Eh paisano !". Vi sembrerà, come per incanto, di trovarvi a Little Italy, a New York (magari qualche anno addietro, visto che ormai è invasa dai cinesi) e sentire risuonare tutte le melodie più care ai nostri emigranti ; ecco allora dei capisaldi come "Nel blu dipinto di blu" e "Piove" di Modugno, accanto a curiose versioni di "Mama" da parte di Connie Francies o di "Innamorata" e "Malafemmina" di Jerry Vale, per passare per curiosi e divertenti pezzi di personaggi dalla strana pronuncia e dal nome chè già dice tutto (Tony Reno, Jay & the Americans, Lou Monte), per arrivare, anche qui, a Louis Prima.
Sempre la Rhino (e chi se no ! ? !) ha appena pubblicato un’altra strana raccolta, dal titolo "Take it off ! Striptease classics", che comprende pezzi contenuti in due vecchi LP dell’inizio degli anni ’60 esplicativamente intitolati "How to strip for your husband : music to make marriage merrier", ed in effetti si tratta di orchestrali sinuosi adattissimi a spogliarelli. Intendiamoci : roba anni ’60, quando un nudo integrale era ancora lontano da vedere, al massimo si poteva aspirare ad un’occhiatina a qualche tetta. Divertentissima, oltre la musica, anche la copertina ; ricordate quelle vecchie figurine che si trovavano nei formaggini e che a seconda di come le guardavi sembrava che si muovessero ? Ecco qui è lo stesso, naturalmente vi è raffigurata una avvenente signorina, un po’ vestita, un po’ no.
Allora, avanti signore : dimostrate ai vostri uomini di cosa siete capaci ! La musica è già pronta.
Per finire due velocissime segnalazioni tra le (poche ) novità degne di nota uscite ultimamente.
Iniziamo dalla prima uscita non propriamente etnica della Real World di Peter Gabriel ; è appena stato pubblicato infatti un grazioso dischetto acustico di un certo JOSEPH ARTHUR. Naturalmente già il fatto che Gabriel abbia deciso di pubblicarlo è sinonimo di qualità, ed infatti già dopo un primo ascolto si resta colpiti da questa strana voce, dalla strumentazione minimale ma azzeccatissima e soprattutto dalla qualità delle canzoni, tutte veramente di un certo livello ed ascoltabilissime.
L’altra segnalazione è per "Fuori dal controllo" con cui i GANG, facendo un passo indietro rispetto al loro ultimo non esaltante disco, ritornano ad un suono barricadero più rock, ed in definitiva è quello che noi vogliamo da loro, poco importa se il suono sa forse un po’ di risentito ed i testi troppo spesso vanno avanti a slogan ; proprio per questo li amiamo.
Al prossimo numero.
I ZIMBRA